“Frontiere Aperte” e perché dobbiamo difenderle.
Ci sono dei luoghi che sono naturalmente simboli rappresentativi del concetto di “frontiere aperte”.
Geograficamente sono delle città o delle zone intere che si trovano al confine tra due stati.
Oppure si tratta di regioni che sono storicamente state la pallina in una partita a ping-pong tra stati. Queste regioni facevano parte di uno stato in un certo periodo storico per essere in seguito cedute altrove, seguendo il ritmo delle guerre e delle clausole imposte dai trattati di pace.
Storicamente dunque tutti questi luoghi sono stati scissi e sono dovuti ricostituirsi.
Ne segue che queste città o regioni sono state costrette dalla loro identità storica di sviluppare una visione aperta di se-stesse; i loro confini sono flessibili perché non definiti una volta per tutti geograficamente o storicamente.
Esiste pure un altro significato, quello di rappresentazione mentale: un confine tra attività mentali che si supponga siano diverse invece che definirle in modo fluido come punti differenti di un'unica linea, quella del pensiero e della creatività.
E c’e’, infine, un significato politico-culturale, oggi sempre più urgente, nel momento in cui alcuni paesi-membri dell’U.E. desiderano introdurre di nuovo i controlli di confine nella zona Schengen, rendendo cosi la cultura vittima privilegiata della recessione internazionale.
Emerge, quindi, la necessità di insistere sull’apertura delle frontiere in tutte le dimensioni citate sopra e di combattere contro le barriere.
L’insieme di queste tre dimensioni distinte si può trovare tanto nel nostro progetto di creazione di un’associazione culturale a respiro europeo, la WICCAN quanto al tema dell’attuale proposta di mostra:
- Geografia e storia: la scelta della città di Muggia, sul confine tra l’Italia e la Slovenia, come luogo iniziale per l’allestimento della mostra che si sogna in seguito come itinerante in Europa.
- Filosofia e concettualizzazione: il progetto di mostra è stato concepito in modo da includere anche dei poeti, filosofi, musicisti, compositori ecc. accanto ai lavori più tradizionali di artisti visivi.
- Politica e cultura: la creazione stessa di WICCAN come progetto che intende aprire, collegare e mettere la fiducia al centro del dibattito culturale e politico e combattere le chiusure, l’isolamento, la solitudine di chi non conosce che la paura.
Confini aperti, menti aperte, cuori aperti, pensiero aperto e comunicazione aperta.
Venite a conoscerci.
Siamo un gruppo di attori culturali e d’artisti indipendenti residenti in diversi paesi europei e crediamo che la speranza sia il messaggio di base di ogni attività culturale.
Venite a sperare con noi.
Venite ad agire con noi.
Venite a vivere e creare con noi.
Infine, venite per dimenticare per un po’ i limiti e le esclusioni della nostra cosi breve vita…
©Haris Metaxa, Luglio 2011, Heraklion Creta, Grecia
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